Thunderbolts, 3 cose ottime e 3 cose che non funzionano benissimo

Thunderbolts, 3 cose ottime e 3 cose che non funzionano benissimo
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Ora che Thunderbolts è nelle nostre sale ed è passato il primo weekend dal suo arrivo, facciamo un attimo una breve analisi di tre elementi che hanno funzionato bene e altri tre che secondo noi potevano essere gestiti meglio.

Partiamo con il senso di gruppo e coesione che Thunderbolts è riuscito a creare: funziona molto bene la strana famiglia che i personaggi mettono assieme, controvoglia e contro tutti, dando proprio l'idea di sodalizio tra emarginati nell'MCU.

Un po' sprecata la morte immediata (e anche abbastanza sempliciotta) di Taskmaster, villain di un film intero come Black Widow e ucciso facilmente all'inizio di Thunderbolts.

Ottima invece l'introduzione di Bob e come il personaggio è stato strutturato durante tutto Thunderbolts, centro nevralgico non solo delle vicende, ma delle tematiche del lungometraggio. Tra l'altro quale sarà il futuro di Sentry nell'MCU dopo Thunderbolts?

Non ha funzionato benissimo invece la gestione di Ghost, che rispetto agli altri personaggi è decisamente lasciata in secondo piano e poteva essere approfondita un po' di più, visti i temi di cui Thunderbolts si fa portavoce.

Tornando a quelli: parlare di depressione e inadeguatezza in un prodotto così mainstream come Thunderbolts è stata probabilmente la cosa migliore del film, perché funziona sia a livello narrativo, sia a livello tematico.

Ultima cosa che non ha funzionato benissimo è il fatto che Bucky si fidi abbastanza facilmente di un gruppo in cui sono presenti Red Guardian e US Agent, soprattutto dopo aver visto quest'ultimo uccidere brutalmente una persona in mondovisione.

In ogni caso, se ancora non l'aveste letta, ecco la nostra recensione di Thunderbolts.